In un mondo ipertecnologico come quello attuale, non è facile far sì che le nuove generazioni si avvicinino all’opera lirica con curiosità e interesse senza percepirla come un genere di difficile comprensione. Le radici storiche dell’Opera lirica si fondano proprio nella cultura italiana rappresentando un enorme patrimonio culturale e chi la segue ricorda non solo la trama, il dramma ma anche le arie, la sceneggiatura e ogni altro aspetto e dettaglio che la compone. Proprio per questa sua unicità poliedrica, fatta insieme di musica, canto, storia e teatro, l’Opera lirica è fruibile da tutti ed esprime una forte valenza educativa, anche sotto il profilo politico-sociale. Quindi, per far crescere la sensibilità artistica, culturale e civica dei nostri ragazzi, si è pensato di fare un percorso con le classi terze, dalla nascita dell’opera lirica al verismo, attraverso lo studio delle varie opere e la rappresentazione materiale di scene tratte dalle medesime. Mercoledì 15 marzo i ragazzi hanno esposto, con maestria ed entusiasmo, le loro opere, suonato brani inerenti al Melodramma ed eseguito un balletto con una loro rivisitazione. Tra i lavori esposti ricordiamo La serva padrona, Le nozze di Figaro, Il flauto magico, l’Aida, il Trovatore, il Rigoletto, la Traviata, l’Otello, l’Elisir d’amore, i Pagliacci, la Cavalleria rusticana, Madama Butterfly, la Carmen, il Barbiere di Siviglia, la Cenerentola, l’Orchestra Romantica, il Balletto, il Lago dei cigni, Lo Schiaccianoci. Queste opere che sul palcoscenico riportano non solo storie di vita, ma anche la cultura e la storia dei tempi, rappresentano momenti formativi importanti che nel passato hanno educato il popolo.

Oggi, comunque, è necessario dare alla musica un suo peso specifico nell’educazione perché, come va curato l’aspetto “della ragione” nella crescita dei nostri ragazzi, in quanto esseri intelligenti, va anche presa a cuore la propensione di ciascuno verso la creatività, l’inventiva, l’espressività, la musica e cioè l’arte, per favorire un’educazione che faccia crescere e maturare nella completezza i nostri studenti. Avvicinare i ragazzi all’opera richiede grande impegno e massimo rispetto nei confronti di una generazione di giovanissimi che, al contrario di quanto si pensi, ha bisogno di qualcuno che la aiuti a scoprire la bellezza della cultura musicale; sarebbe opportuna una riforma scolastica che prevedesse lo studio della storia della musica e l’uso di uno strumento per tutto il percorso didattico, comprensivo della scuola secondaria di secondo grado.

Le opere dei ragazzi saranno esposte per due settimane nell’atrio della nostra scuola in modo da dare la possibilità di ammirarle a tutti i genitori che non hanno potuto partecipare allo spettacolo. Complimenti ancora ai nostri ARTISTI!